Le immagini poetiche, secondo le fini analisi di Gaston Bachelard, sono sempre rinnovatrici del mondo, nel duplice senso che «ampliano la nostra vita mettendoci in contatto con l’universo», come sostiene il filosofo francese in apertura della Poetica della rêverie, e che «ci riportano all’origine dell’essere parlante», come aggiunge nella Poetica dello spazio. Esse ci riuniscono a una comune radice, profonda, in cui le differenze vengono meno e si penetra nel luogo dell’«anima», «la grande tranquillità dell’essere femminile più intimo», la dolcezza e la lentezza che fanno del vivere poetico un «ben vivere» e della sua metafisica una «filosofia del riposo».
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