I fratelli Africani ci danno lezione, e che lezione. [...] ’sti Senegalesi….non ci hanno pensato un secondo invitando gli Haitiani a trasferirsi in Senegal offrendo un tetto se sono in pochi, o una regione se il movimento del dolore è di massa.
Venite, c’è posto e dividiamo quel che c’è. [...] Il Senegal non è nemmeno la Svizzera Nera, è uno dei tanti luoghi malmenati del Continentone Danzante, quello che noi [...] bianchi [...] inquiniamo, deprediamo, acquistiamo e sfruttiamo in tutte le salse per poter morire e riposare in una bara di mogano stracolma di ori, dimenticati alla svelta, una scoreggia nella storia.
Loro hanno un cuore a 4 valvole, due per loro e due da prestare alla bisogna a qualche fratello amico.
Capitasse un terremoto devastante in questo Paese [...] qual’è l’Italia, avremmo una solitudine nel morire ed un fracco di fratelli fuori dogana pronti a comprare per un piatto di lenticchie le macerie, per cominciare il Cantierone.
Cosa tra l’altro già in essere con noi in vita, figuriamoci “da stesi”….
Cos’è l’umanitità quando abbiamo la fortuna di essere il terzo-quarto-quinto Paese più qui, più la… una superpotenza di una fragilità pari alla consistenza dell’ala di una farfalla, che se la tocchi la farfalla muore, non vola più e muore.
Questi dividono il poco che hanno senza porsi nemmeno uno straccio di quesito: non gliene frega un cazzo, lo fanno e basta. La loro di democrazia effettiva è da esportare, pioverebbero sorrisi, non bombe. Quindi una luce di speranza c’è, e cazzo è Africana. E mi fa piacere perchè la loro obbligata condizione Spartana alla quale sono abituati ce li consegna per quello che sono, immediati e sinceri, senza tante menate.
Ma si sa, l’Africa ogni tanto fa una piazzata delle sue, e quando la fa il mondo ammutolisce, quello pensante, l’altro fa finta di nulla perchè è tempo sottratto ed il tempo è denaro.
Fonte: http://www.cloroalclero.com/?p=3382
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