In anteprima le sette poesie di sette versi scritte da Ivan Sirtori, dedicate agli operatori e rivolte idealmente agli ospiti, pazienti o visitatori, dell'Ospedale Alessandro Manzoni di Lecco.
Ogni poesia tenta di cogliere ed esprimere l'essenza sana del loro operato, a volte visibile altre latente, nella realtà del lavoro quotidiano.
L'ESSENZA DEL LAVORO DI CURA IN OSPEDALE
ATTRAVERSO IMMAGINI POETICHE DEI SUOI NODI OPERATIVI
Canto dei receptionist
Ti accolgo nello Spazio della Cura
primo volto che scruti e ti osserva,
pellegrino di passaggio con gli occhi spersi
la mia voce ti guida nel labirinto, sicura
e la mano ti offre gli esiti dello sguardo medico
Se sorrido, l'intero ospedale ti sorride
e ti accoglie se io ti accolgo
Canto dei dirigenti
Con lo sguardo aperto sul vasto panorama
di operatori, regole, spazi e risorse
tessiamo i fili cercando forme buone
ordini, relazioni e vesti adatte nei colori
serviamo la pianta nutrendola e irrigandola
potando e raccogliendo i frutti d'ogni giorno
giardinieri attenti, dialoghiamo con il mondo
Canto degli amministrativi
Nascosti alla vista, nei palazzi “segreti”
gestiamo le carte e le informazioni
che il lavoro di tutti si svolga ordinato
nel flusso costante del nostro fare
radici silenziose della pianta che vi ospita
apportiamo alimento dialogando con la terra
guardando col sorriso il dipanarsi della Cura
Canto dei medici
Scrutiamo nei corpi e nella nostra scienza
cercando il Senso dei suoi canti sgraziati
con strumenti potenti e parole arcane
di rado sospesi tra segrete domande:
quali pensieri fanno ammalare, quali guarire?
quali emozioni d'ogni giorno parlano al corpo per ben funzionare?
che ogni diagnosi in essenza sia: “carenza di vita e d'amore”?
Canto degli infermieri
Con occhio vigile e mani esperte
riversiamo pozioni nei corpi che gridano
guardandone attenti la trasformazione
al fianco, nell'incerto viaggio
e doloroso, verso un nuovo sorriso.
Il nostro cuore trema e lo teniamo sospeso
ma nell'ora dell'attesa ci commuoviamo in silenzio
Canto degli ausiliari
Braccio fedele, volto gentile
quotidiana presenza d'ogni stanza
ogni corridoio o angolo nascosto
Formiche operose che donano ordine
con sguardi dosati, gesti e parole
Se siamo aperti con la mente e il cuore
ci scopriamo vicini e capaci d'amore
Canto dei volontari
Angeli leggeri di stanza in stanza
vaghiamo cercando un volto e una voce
nutriamo, nutrendoci, della nostra attenzione
cercando l'umano che in ogni persona
col frastuono del dolore
si nasconde e protegge nelle stanze del cuore
Ci prendiam cura, curandoci, con sguardi e parole
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