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IL BARRO, DINOSAURO MILLENARIO

Scritta in onore della prima Passeggiata Notturna presentata nel programma delle serate di Torreluna (sabato 10 ottobre 2009) all'interno del MetaProgetto Unibuntu - Università da Campo, guidata da Ruggero Meles e Ivan Sirtori, con un gruppo di 16 persone amiche incantate e serene.

Passo passo nella sera nera del bosco
sul collo del Barro scivolo con passo umido
una fila di lucciole umane alle spalle
odore di terra, vento a sospingere
sentiero che scende e incontra una fonte
bosco fitto risale ripido e buio
ripieno di suoni e canti e umidi corpi

Un Passo, una sosta, un vento nuovo
l’attraversata che incontra un rifugio
di roccia uterina e antica
riprendendo la via troviamo canti di grilli
e un’acquasantiera laica votata al cielo
poi il nuovo Passo che ci apre alla valle
e ci suona fiati potenti nelle orecchie
un altro pendio e siamo alla cima
del secondo corno della schiena saura del Barro

Sdraiati sulla terra col cielo negli occhi
sentiamo presente ogni cosa
dall’immobile punto che noi siamo
raccogliamo stelle con le dita
e sorseggiamo il vento con calici di nuvola

Il freddo nella pelle ci ravviva
e riprende il passo la sua strada
scendendo per la via come in danza
superiamo un bivio di trecentoventi passi
sostiamo e Ivan corre e risale il pendio grigio
ritrova la vena nella terra che il piede sta cercando
ritorna ad annunciare e il gruppo si ridesta
tornando veloce nel letto del fiume
scorre fino al belvedere che precede l’Eremo
e si riunisce grato per la gioia di un saluto

Ho visto un’aquila, mentre danzavo solo e piangevo
nella notte del bosco silenzioso del Barro
riempiva il cielo e mi parlava con voce maestosa
chiedendomi attenzione per il suo volo nel mio petto
e non sono più quello che ero nell’attimo dell’incontro magico
e non son più ciò che son stato perché vedo nel momento
ciò che è Vero

Ivan

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